Associazione Costiera di Calafuria Livorno

                                                      

La Costiera di Calafuria trova qui un altro motivo per raccogliere i consensi di chi desidera limitare invasioni e danni alla tranquillita’ di questi angoli di rara bellezza.

Il castello di Sonnino e’ stato per molti anni di proprieta’ del barone Leone De Renzis; una cara persona che pagava una concessione alla Capitaneria per il porticciolo, dove scendeva in auto e da dove i pochi che arrivavano a nuoto o in barca si allontanavano educatamente finche’ l’auto non risaliva. Quando minacciava libeccio tante barche che non potevano essere tirate a riva trovavano rifugio nella darsena e De Renzis permetteva anche di passare in auto per accedere.

Col tempo i pochi sono aumentati, il rispetto per il diritto del concessionario alla sua tranquillita’ e’ sparito e i De Renzis (Leone ormai morto) si sono ritrovati a rischiare litigi con invasori che scavalcando i confini toglievano il gusto della scesa al mare. Il libeccio continuava a spaccare il moletto e nessuno piu’ ricostruiva.

Le “autorita’ ” hanno sempre vietato di consolidare con un muro il confine sull’Aurelia, la rete e’ stata continuamente rotta. Tollerando la sosta sull’Aurelia, in pratica si e’ permesso un flusso di gente sempre piu’ aggressiva. Ricordo che il comandante della Capitaneria, sapendo che conoscevo bene i De Renzis, mi chiese se potevo ricordare loro di pagare il canone di concessione. La risposta che ebbi fu che naturalmente avrebbero pagato se…

Un innamorato (oggi scomparso) acquisto’ il castello, pago’ concessioni, ricostrui’ moletto, darsena, edificio ma le “autorita’ ” continuarono a guardare dall’altra parte. Nessuna protezione sul confine Aurelia, invasioni e anche rave parties con amplificatori da tenere svegli a chilometri di distanza. L’eredita’  e’ di qualche societa’ che naturalmente dovra’ cercare di ricavarne benefici, non solo costi. Posso immaginare rischi anche per il futuro assetto della “Canala” che domina la baia del Rogiolo, al confine col Romito.

Questa traccia di storia per chiarire come possano svilupparsi iniziative tipo  piantare ombrelloni in Cala del Leone. Certi personaggi hanno il tarlo del quattrino: perfettamente comprensibile, ma  lasciandoli fare si puo’ arrivare a trasformare bei luoghi fino a cancellarne bellezza e carattere, come e’ successo a Quercianella dove le “autorita’ ” hanno permesso di costruire alla foce di un torrente sul demanio e di spargere tonnellate di ghiaia che il libeccio sposta fino a intasare il porticciolo.

Credo sia nello spirito associativo della Costiera far sentire il nostro punto di vista (che non e’ detto coincida con quello di chi scrive).

Roberto Paolieri      11 Maggio 2012

 

Cala del Leone, spuntano ombrelloni a pagamento

Un tratto dell’area sarebbe di privati che lo hanno affittato a una società che gestisce già altre strutture lungo la costa. Già da sabato questo fazzoletto del paradiso nascosto tra gli scogli del Romito potrebbe quindi, per la prima volta, diventare a pagamento

I pali, con tanto di tavolino intorno, sono comparsi nelle ultime ore. Sono identici a quelli usati per gli ombrelloni. E non è un caso: una parte della spiaggia della Cala del Leone diventerà a pagamento. A quanto risulta un tratto del paradiso nascosto tra gli scogli del Romito sarebbe della società proprietaria del Sonnino, che lo ha affittato a una società che gestisce già altre spiagge tra Livorno e il Calabrone. Il gruppo privato conta addirittura di iniziare le attività questo sabato. Sulla spiaggia, per iniziare, ci saranno una ventina di ombrelloni, sdraio, lettini e una doccia. Sul web si sono già scatenate le polemiche per la riduzione degli spazi pubblici in quello che da sempre è il paradiso free dei livornesi. In questo momento sono in corso accertamenti del Comune e della capitaneria di porto per capire se i privati abbiano invaso oppure no la parte demaniale.

10 maggio 2012     da  Il Tirreno

Il paradiso assediato dagli ombrelloni

Cala del Leone, da sempre simbolo del mare libero, rischia di essere trasformata in stabilimento: proteste di turisti e residenti

 

La spiaggia di Cala del Leone La spiaggia di Cala del Leone

LIVORNO – Da sempre la Cala del Leone, una splendida baia tra Quercianella e Livorno (le strade del mitico film «Sorpasso» di Dino Risi) dominata dall’austero e misterioso castello di Sidney Sonnino, è il simbolo della libertà. E qui da maggio a settembre migliaia di turisti ma anche livornesi e pisani, trascorrono vacanze incantevoli e gratuite in un mare ancora cristallino e un panorama selvaggio. Adesso, però, questa icona del «mare fai da te», rischia di essere privatizzata. Sulla spiaggia sono stati collocati una ventina di ombrelloni, tra poco arriveranno anche sdraio e lettini (da noleggiare da 5 a 15 euro il giorno) e quel tratto di mare selvaggio avrà anche un nome commerciale: «Il paradiso e il mare». Insomma, uno stabilimento balneare «segreto», ma a quanto pare assolutamente legittimo, anche se sono in corso accertamenti del Comune e della Capitaneria, che sta facendo infuriare turisti e non.

TURISTI PREOCCUPATI – La notizia, anticipata da Quilivorno.it, ha provocato infatti la reazione sdegnati di chi Cala del Leone la conosce da sempre come assolutamente «free» e chiede a gran voce (con qualche distinguo) di lasciare la spiaggia libera come del resto è sempre stata. E c’è persino chi sta pensando a un comitato per boicottare la baia anche se poi, online, c’è chi gli risponde con il solito vezzo campanilistico dei toscani che «se i livornesi boicottano, i fiorentini invece ci faranno la fila» dunque meglio andare tutti a prendere la tintarella e non pagare biglietti. La paura è che la spiaggia attrezzata a pagamento possa trasformarsi in un vero stabilimento balneare.

 

Ombrelloni piantati in spiaggiaOmbrelloni piantati in spiaggia

PROTESTE – «Tra blindature, accessi sbarrati, multe per divieto di sosta e bagni carissimi – spiega Valentina Scotto, livornese, frequentatrice della baia – questo tratto di mare, bellissimo, è diventato quasi irraggiungibile. Se adesso si privatizza anche Cala del Leone il bagno si rischia di farlo nelle vasche dei nostri bagni». Il Comune ha assicurato che farà controlli per capire se sia tutto nelle regole. Ma intanto il partito del mare libero annuncia proteste, anche clamorose, al grido «il mare è di tutti, le spiagge pure».

 Marco Gasperetti10 maggio 2012   da  Il Corriere della Sera